sabato 29 ottobre 2011

Una milonga improvvisata

(L'importanza di stupirsi)

Una notte, passeggiando con Antonio lungo via Mariano Stabile, sentimmo una musica provenire da sotto i portici. Con stupore ci accorgemmo che si trattava di una milonga improvvisata.
La musica si fondeva magicamente con l'aria notturna dell'estate, ed in una città pressoché disabitata ecco il miracolo improvviso.
Nella luce tremante di alcune candele, disposte a terra come a delimitare quella piccola porzione di sogno danzante, uomini e donne volteggiavano.
Alcuni erano presi dalle note come in vortici turbolenti. Turbini salivano dalle volteggianti gambe e più su sino alla vita, sino alla testa.
Era tutto un trionfo di gambe, gambe che si cercavano, che si sfioravano, che si provocavano.
Gambe ammiccanti e labbra rosse, labbra che lambivano labbra. Labbra che racchiudevano tutta la passione tesa nel breve spazio tra due bocche.
Altri, invece, si assaggiavano dolcemente prendendosi tutto il tempo ed annullando tutto ciò che era al di fuori del loro piccolo santuario.
Avvolti in una bolla di sapone fluttuavano. Roteavano lentamente ascendendo in slanci di estrema sensualità e morbida complicità.
Tutti  danzavano il loro tango ed erano felici per una notte.

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