giovedì 29 settembre 2011

Sancta sanctorum

In alcuni giardini,
abbandonati tra le pieghe della città
esistono templi edificati dall'incuria,
esistono templi abitati da ombre,
dal ricordo ormai trasparente di ciò che fummo.

Noi siamo i ricordi abbandonati,
incisi sugli alberi tra l'edera le nostre iniziali,
sul cemento crepato permane l'impronta di un PICCOLO PIEDE,
un disegno su un muro.

Riscopre un ragazzino quel limbo
recuperando un pallone oltre l'inferriata,
riporta alla vita ricordi sopiti.

Intimità

In te mi desto.
Restaurano i tuoi baci
la mia anima a brandelli.
Oltre il caos il tuo profumo
come filo di Arianna rivela
nell'intima luce di una candela
la purezza di un'anima che spera
e del tuo sapore mai sazio
infinitamente al tuo cuore anela

Benvenuti

Quando ho deciso di creare questo blog mi sono chiesto che utilità avrei potuto offrire a tutti quanti voi, quale messaggio. 
Alla fine ho pensato di iniziare con il definire cosa sia per me lo scrivere, paragonando così alcune caratteristiche del calamaro a certe funzioni della scrittura.
In fondo anche questo essere vivente usa l'inchiostro per difendersi.
Vedete, si può scrivere per tanti motivi, per denunciare qualcosa, per amore, per vendetta, per trovare un appiglio al caos che ci avvolge.
Allora, in parte, io vorrei utilizzare la scrittura come un calamaro usa il suo inchiostro.  
Usarlo per difendere quello in cui credo.
Come un calamaro emerge dagli abissi anche l'autore emerge dalle profondità dell'io e dopo aver sondato i luoghi più nascosti del proprio ego e della società che lo circonda torna alla luce per procreare parole nuove.
Come il calamaro di "Ventimila leghe sotto i mari" talvolta occorre avventarsi contro la decadenza di certa "modernità" e della sua grottesca progenie.
Come un calamaro occorre in certe occasioni mimetizzarsi per scrutare inosservato il mondo che ci circonda.
Come un calamaro è bello vestirsi talvolta con i colori sgargianti della poesia.
Detto questo, vorrei concludere con il dire che a mio avviso il piacere di scrivere o l'obbligo morale di farlo si nutrono di fratellanza. La scrittura dovrebbe servire agli uomini per non sentirsi soli, a condividere sogni, dolori e sperane.
Pertanto, sperando di non aver suscitato troppi sbadigli, adesso vi lascio curiosare un po' in giro per il blog 

Cordiali saluti
L. I.