martedì 25 febbraio 2014

La donna di alabastro

C'era una volta
una donna di alabastro,
i capelli neri
avvolti avea in un nastro
nel petto un diamante
e per il suo splendore
ogni uom veniva colto da stupore.
Gli occhi come la notte
rifulgevan come stelle
rendendo ancor piu diafana la sua pelle.
Bella era bella
sul suo destriero in sella
ma il suo cuor
seppur tanto prezioso
di palpitar era ozioso.
Un dì incontrò un bardo
che da cupido il dardo
trafitto aveva il cuore.
Sospirante su di un sasso
pensava a quell'incanto
color dell'alabastro.
Scesa da cavallo
la donna si fece dappresso per osservarlo.
L'omo una mano avea al mento
e non sembrava granchè contento
cercava rime da cantarle,
una storia voleva dedicarle.
Trovate la parole
fu preso da sconforto
perchè scordato avea l'inchiostro.
Si fece forza ed una vena si tagliò,
nel sangue che sgorgò
intinse la penna e a scrivere cominciò:
"C'era una volta
una donna di alabastro,
i capelli neri
avvolti avea in un nastro..."
Alla vista di ciò
il cuore diamantino si crepò
ed un fiotto di latte ne sgorgò.
Or che il bardo
svenuto era
per l'abbondante sangue che perdea
a terra si accasciò.
Sgomenta la donna
in una coppa il latte serbò
e fattasi vicina
sulla vena lo versò.
Questa immantinente si cicatrizzò
e la vita del ramingo salvò.
Signori e signore
vorrei ancor continuare
la novella cantare
ma giunta è l'ora di desinare
ed il brontolio del mio panzone
assomiglia
sempre più a quello
di un pentlone
quando percosso fa gran fracasso
pertanto lascio a voi immaginare
il seguito a venire
certo che i due di sicuro non staranno li a parlare
ma voglio immaginare
che l'uno sulle labbra dell'altra
narreranno una storia alla quale non occorrono parole.

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